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A‌RABPOP.‌ ‌Rivista‌ ‌di‌ ‌arti‌ ‌e‌ ‌letterature‌ ‌arabe‌ ‌contemporanee‌ ‌(Tamu‌ ‌Edizioni)

 ‌Call‌ ‌for‌ submission‌s

n. 4,‌ aprile 2023

Casa/بيت

La casa non è solo un’architettura: è un modo di selezionare e occupare uno spazio, un diaframma che si frappone tra noi e il mondo, da cui ci separa e con cui ci mette in comunicazione. Abitare è una dimensione che coincide quasi totalmente con quella dell’esistere, una modalità di stare al mondo pressoché universale. Gli ambienti domestici ci raccontano affetti, relazioni, estetiche e stili di vita tanto privati quanto collettivi e in costante mutamento.

Estensione del corpo e rifugio, la casa traccia una linea tra chi può permettersi di darne per scontata l’esistenza e chi lotta per averne una, scontrandosi con processi storici che hanno trasformato l’abitare da inalienabile diritto umano a proprietà privata e speculazione. Se dall’alto si progettano costruzioni futuristiche ed elitarie, resistono tuttavia visioni utopiche della domesticità e continua il proliferare di soluzioni autonome e insediamenti informali, in cui abitare diventa un gesto di resistenza e di affermazione della dignità umana.

La casa, come gli eventi storici ci raccontano, può anche rivelarsi malsicura e costringere chi la abita a cercarne e occuparne un’altra, spesso precaria, provvisoria e situata a chilometri di distanza. Per molte persone, inoltre, l’abitazione è una gabbia ineludibile: luogo liminale e inviolabile, è tra le sue mura che talvolta si nascondono abusi e violenze difficili da portare alla luce, come quelli che colpiscono familiari, caregiver e lavoratrici e lavoratori domestici in condizioni di particolare fragilità.

Abitare, però, significa anche immaginare e dare corpo a qualcosa che prima non c’era. Significa dare forma alla creatività e ad-domesticarne il demone, come testimonia il fatto che bayt, che in arabo contemporaneo vuol dire casa ma originariamente stava a indicare la tenda beduina, significa anche “verso poetico”. E, a proposito di parole, suscita meraviglia la miriade di modi che l’arabo usa per indicare la casa: da bayt a dar, da manzil a maskan, sottili slittamenti semantici ci riportano alla mente le tante accezioni dell’abitare, un verbo quotidiano che contiene molti mondi. Per Arabpop/Casa cerchiamo persone che ce li raccontino, puntando lo sguardo sulle arti e sulle letterature che li rappresentano, costruiscono o ribaltano.

Arabpop/Casa avrà come guest editor la blogger, podcaster, ricercatrice e attivista italo-palestinese Laila Sit Aboha.

In particolare cerchiamo:

● racconti brevi, poesie, storie a fumetti ed estratti di romanzi in arabo, inglese, francese, italiano e tedesco, mai pubblicati in italiano;
● traduzioni inedite dall’arabo all’italiano di racconti, poesie, estratti di saggi e romanzi, fumetti;
● articoli, longform, saggi brevi e interviste in italiano, arabo, inglese, francese e tedesco;
● fotografie;
● illustrazioni editoriali;
● recensioni di libri arabi (saggi, romanzi, poesia ecc.) tradotti o ancora inediti in italiano;
● recensioni di film, album musicali, mostre e altri eventi.

Come‌ ‌collaborare‌ ‌con‌ ‌noi‌ ‌ 

Se‌ ‌vuoi‌ ‌collaborare‌ ‌alla‌ ‌rivista,‌ ‌invia‌ ‌l’abstract del tuo articolo (max‌ ‌400 parole)‌,‌ la tua proposta‌ ‌di‌ ‌traduzione‌ (‌una breve descrizione del brano che intendi proporci e una prova di traduzione con testo a fronte di max 500 parole) o‌ ‌le‌ ‌tue‌ ‌immagini‌/foto ‌in‌ ‌bassa‌ ‌risoluzione‌ ‌a‌: ‌‌redazione@arabpop.it‌ ‌entro‌ ‌e‌ ‌non‌ ‌oltre‌ ‌il 10 gennaio 2023, accompagnando‌ ‌il‌ ‌materiale‌ ‌con‌ ‌una‌ ‌breve‌ ‌bio‌ ‌(max‌ ‌100‌ ‌parole).‌

Per le interviste, è necessario specificare se hai già un assenso preliminare da parte della persona intervistata e definire nell’abstract i temi principali che intendi affrontare.

Se‌ ‌la‌ ‌tua‌ ‌proposta‌ ‌verrà‌ ‌accettata,‌ ‌sarai‌ ‌ricontattato‌ ‌dalla‌ ‌Redazione‌ ‌entro‌ ‌il 25 gennaio 2023. La‌ ‌data‌ ‌di‌ ‌consegna‌ ‌dei‌ ‌contributi‌ ‌finiti‌ ‌è‌ ‌il 28 febbraio 2023

I contributi selezionati per la pubblicazione verranno retribuiti.